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Come un gabbiano Grazia La Gatta sorvola il mondo, dall'alto ne osserva le atrocità, le disillusioni per poi trasformarle in versi. Vien fuori da questa raccolta un'insoddisfazione che alla Natura guarda e alla stessa si rivolge, nelle notti buie, di fronte a un mare in tempesta, in balia di sferzate di vento. Un'anima che trova diletto nel riversare su carta i propri pensieri, ma che non può fare a meno di guardarsi intorno e, sempre più, di voler spiccare il volo per potersi staccare da questa realtà crudele, abitata da maschere e illusioni che feriscono chi è alla continua ricerca di pace e armonia. Bellissime le immagini del mare, dei caldi raggi del sole, di un cielo terso e di una luna che si fanno custodi di emozioni. Ma neanche in loro Grazia La Gatta trova conforto: il mare è traditore, il cielo non è equo nel distribuire la pioggia, così la terra è popolata da anime irrequiete che trovano ristoro, forse, nella bellissima arte della scrittura.